Scorri ti prego, non temere, non è male per me, anzi è un bene, dopo che avrai irrorato il mio viso mi sentirò più leggera.
Dai, ti prego scorri, anche se lenta ma scorri!
Perchè ti blocchi?
Non senti che gli occhi sono già lucidi, quella sensazione che conosco bene sta arrivando e tu che aspetti?
Non farti pregare, su, dai , fai il tuo corso, perchè ti fermi proprio adesso?
Non essere timida...
So che la colpa non è la tua ma solo mia, so che ti ho trattenuta per troppo tempo, che ti ho abituata a startene in disparte, nascosta e silenziosa ormai...
Ti prego non farti pregare scorri normalmente anche violentemente, ma scorri!
Domenico Modugno - Nel blu di pinto di blu (Volare)
PS: questa foto, l'ho fatta io, un vero miracolo che sia venuta bene, no?
20 commenti:
Non è facile dar sfogo alle proprie emozioni, ma quando bussano prepotenti, non le puoi soffocare. Ho imparato a piangere, a sentire quel sapore strano e amaro delle lacrime, compagne di notti insonni, ho imparato a leccare le mie ferite. Per me il dolore deve aver una valvola di sfogo..Benvenuta lacrima. Notte
bella... io la avrei chiamata: la lacrima
buona giornata
*Streghetta
sono pienamente d'accordo sul fatto che il dolore debba avere uno sfogo, ma dissento sul sapore delle lacrime, per me è dolce perchè dopo stai meglio, più leggera, libera.
Ma forse questo pensiero è dettato dal fatto che con me si fanno desiderare, ho dovuto trattanerle così allungo che ormai si sono abituate a rimanere in disparte!
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*Vale
anche io avevo inizialmente pensato di chiamarla così, però si sarebbe capito subito di che si parlava, invece così lo si scopre leggendo, anche se in verità non ho una particolare dote per titolare ciò che scrivo!
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Buona giornata, anche se oggi non posso mandarvi nemmeno un raggio di sole, oggi giornata uggiosa, ma per fortuna cambio di programma, casa e basta!
Si sente tristezza nelle tue parole, ma anche rabbia, una rabbia che però è sintomo di riscatto e di voglia di reagire.
Combattere, lottare, sempre per una giusta causa, poi inevitabilmente questo lascia degli strascichi!
Non si può essere contemporaneamente lucidi per lottare e fragili in pieno sfogo!
vediamo cosa io ravvedo nello scorrere e aprire una porta.
Per me significa non murare le emozioni farle defluire liberamente, lasciarsi andare e farsi coinvolgere nel tutto.
Viversi anche un attimo nella piu' grande passione e nel gioco vorticoso delle sensazioni, per fare questo ci vuole coraggio.
Non domandarsi nulla e far danzare il proprio tutto in un canto armonico. Dove l'attesa e il poi sfiorarsi diventano magia, dove ci si fonde nella piu' completa vertigine.
Provarlo ed attuarlo non e' da tutti, ci vogliono persone particolari, attente e pronte al cantico dei sensi.
Sono passato qui perche' me lo ha indicato un amico e, devo dirti che aprire quella porta con te sarebbe bellissimo.
Michael
Micheal
belle parole complimenti, ma forse hai le idee un pò confuse!
Forse hai sbagliato e volevi mettere il commento nel post precedente!
E forse il tuo amico non ti ha informato che sono fidanzata, per cui dovrai cercare qualcun'altra col quale aprire la porta di cui parli tu!
Rileggendo quello che le mie emozioni mi hanno fatto scrivere, penso di aver sbagliato post, o forse no era questo che volevo che tu sapessi.
Per un puro caso sono giunto a te,nel leggere tutte quelle poesie dedicate ad un uomo misterioso, mi sono detto perche' non potrei essere io quello che ha ispirato questa giovane musa.
Sinceramente devo confessarti che hai suscitato in me quello che da tempo davo per scontato, o forse ormai dmenticato.
Non rinnego nulla, vorrei aprire la dannata porta e bere quelle lacrime versate.
Improvvisamente mi trovo ad immaginare il momento che le ns mani si sfioreranno, quel sordito battito del cuore e il pulsare delle tempie, i nostri occhi guardarsi senza vergogna, come fossimo da sempre destinati al piu' bel cantico.
Perdonami se ho osato ma ho sempre creduto nella casualita' dell'incontro.
Michael
Missa che caschi male, bellissime parole ma dovresti riversarle altrove. Giusto compaesana?
Si dice che il corpo stia bene in due occasioni, quando ride e quando piange, ma stranamente la migliore è il pianto :-)
sorre mia...
lascia che il fiume scorra...
è un imperativo categorico...
libera ciò che vuole venir fuori...
non puoi e non devi repprimere...
MAI E POI MAI.
un besito
Elsa
Continua a scrivere cosi..sei una libellula nello stagno della vita...ciao
Allora iniziamo col salutarvi tutti!
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Ben arrivato Acquachiara,
sono d'accordo con te, poi sbircio anche nei tuoi blog!
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Sorre mia, Elsa, ora volente o nolente, arriva una certa data e mi auguro che serva anche a far scorre il fiume che è imprigionato dentro me!
Hai cambiato l'immagine, perchè? sei così bella che non è necessario un angelo, poi tu sei una sirena, o sbaglio, solo lei non può vivere senza mare!
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Holden:
ma quanto sei sdolcinato!
Però le tue parole mi piacciono, ho notato che sei sempre attento, bravo, io apprezzo più le attenzioni dei complimenti!
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Michael
devo dire che riuscire a trasmettere delle emozioni non è facile, se poi queste sono arrivate dalle mie poesie, confesso che la cosa mi lusinga...
Però da razionale ti dico che è facile prendere un abbaglio, farsi attirare dal mistero e dalle belle parole, i sentimenti nascono solo nel viversi giorno per giorno...
Ho apprezzato il tuo non essere banale, scontato e che non mi abbia riempita di complimenti, ma ricorda che sono impegnata!
Giusto Winnie!
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:-) per tutti e buona serata!
grazie a te per la visita, sono arrivato qui incuriosito dal tuo nik,
Ishtar era una grande Dea , la madre per eccellenza, precedente ad Iside ma della stessa natura, o forse semplicemente due popoli si riferivano alla stessa divinità chiamandola con nomi diversi.
un regalo :-)
Perchè io sono la prima e l'ultima,
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la mamma e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli.
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono colei che da' la luce e
colei che non ha mai procreato,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che mi creò.
Io sono la madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli e' il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la scandalosa e la magnifica.
Inno a Iside, sec. III o IV d.C. ritrovato a Nag Hammadi.
Acquachiara
grazie per il pensiero, devo dire che avevo pensato di pubblicarla anche io questa poesia ma qui ho poi deciso scrivere tutto di mio pugno!
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Quindi ti dedichi a fare meditazione, sai anche io prima poi inizierò, aspetto che si liberi un posto per apprendere questa arte dell'anima direttamente da un monaco tibetano, tutti si spacciano per maestri ma gli autentici sono loro a mio parere!
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Sbirciando il tuo blog ho capito il perchè ti ha attratto la mia scelta del nick.
Ti spiego come sono arrivata a questa scelta:
ho un carattere ribelle sin dai primi anni dell'infanzia, molto testarda, combattiva e allo stesso tempo molto dolce e intollerante delle giustizie che ormai abbondano nel mondo che ci circonda, in sintesi ho pensato che questo era l'unico a racchiudere le mille sfacettature del mio carattere non proprio semplice!
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Ma toglimi una curiosità di cosa si occuperà l'associazione che vorresti far partire?
Ciao a presto
Che belle le lacrime...ci si lascia andare. Io piango solo quando sono stanca, quando perdo il controllo di me stessa. E' una liberazione!
Cara Ishtar, sono troppo rozzo per apprezzare appieno i tuoi versi.
Ma "Volare", la musica, l'orchestra, Modugno... mi hanno fatto venire le lacrime.
Se passi dal mio blog vedrai nel post di ieri una performance da strada che ho trovato spettacolare. Mi farebbe piacere una tua opinione
Ciao
Ciao Marketing
non ti nego che non mi hai fatto proprio una bella impressione per come ti sei posto nel blog di Elsa, non mi stai poi tanto simpatico, giusto per essere chiara, ma sono disposta anche a cambiare idea anche se è molto difficile!
Allora passerò da te e vediamo se ci riuscirai!
Ciao
Eccomo, diciamo che mi occupo di spiritualità cercando di rimanere su di un carattere universale, motivo per cui non sono vincolato ad modello specifico, a mio parere, un percorso di ricerca deve avere la libertà di spaziare ovunque sia possibile trovare una Verità, considero comunque Gesù come il mio Maestro e proprio Lui aveva detto che molte sono le stanze nella casa del Padre :-)
L'associazione di fatto esiste, si chiama Assosamsara ed è composta da un piccolo gruppo di persone che si riunisce regolarmente, ma come ho detto fatica un po a decollare, noi non cerchiamo una tecnica o un credo, ma la capacità dell'uomo di cambiare se stesso con l'impegno e la forza della volontà, non importa quale strada segue per farlo, l'importante è il suo impegno nel farlo, sarà poi il suo Maestro interiore che saprà indicargli la strada giusta.
Un carattere ribelle, nel senso buono del termine, è scomodo ma è anche una grande qualità, permette di non farsi chiudere in schemi che poi sono difficile da distruggere, cosa importante per chi decide di mettersi su di un percorso di ricerca e devo dire che le persone che ho incontrato in questi ultimi anni erano tutti degli ottimi ribelli o Guerrieri, sempre rimanendo nell'ambito della giusta interpretazione di questi termini :-)
comunque se ti va di scrivermi sul moi blog c'è un tassello per mandarmi una mail in pvt
un abbraccio sincero :-)
Ciao Acquachiara,
mi stupisce che per entrambi il maestro di riferimento, diciamo così sia Gesù, anche se io penso che in ogni religione ci sia parte di verità e parte legata alle tradizioni di un posto, non è dunque fondameltale come si chiami l'entità spirituale di riferimento...
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Condivido appieno per accorciare tutta la prima parte che finisce con la faccina!
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Per la seconda non sono completamente d'accordo perchè, premettendo che coltivo il mio interiore dalla mia adolescenza, ebbi la mia crisi mistica a 10 anni...
ho sempre seguito il mio cammino da solitaria, ma penso anche che un maestro spirituale non debba indicarti nessuna strada ma piuttosto confortarti quando lo spirito è debole è confuso, credo fortemente che ogni risposta a noi necessaria sia già dentro di noi!
Bisogna avere la pazienza e il tempo affinchè venga fuori in modo riconoscibile dagli unici sensi al quale siamo abituati a fare affidamento!
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Hai ragione quando sostieni che un animo ribelle non si fa intrappolare dagli schemi che a mio parere limiterebbe la mia capacità di scelta...
E stranamente avevo pensato proprio di mandarti una mail ma ho bisogno di curiosare ancora sul tuo blog prima!
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Per natura non riuscirei a stare in nessun gruppo, sono una solitaria e amo la solitudine anche se non protratta allungo!
A presto anche nel tuo blog,serena giornata :-)
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