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sabato 19 dicembre 2015

Caro papà
ti scrivo, perché so che puoi ascoltarmi, ovunque tu sia.
Sono passati più di 9 anni da quando ti hanno strappato alla vita, ti hanno strappato da me...
Eppure sembra ieri, perché il dolore è sempre forte.
Rifarei tutto, cercare la verità,  darti voce, e come Don chisciotte lottare contro i mulini a vento, per tentare di donarti giustizia.
Certo avrei fatto a meno di raccogliere il testimone dei tuoi compiti. E anche se non ricordo cosa sia la spensieratezza, ce la sto mettendo tutta. Si, ci provo a non tradire la mia promessa: non posso, non voglio morire pure io. Del resto ci sono varie forme di morte, come quella dell'anima, che si fa imbruttire dal dolore, che confonde la vita con la lotta, che dimentica che la vita è un dono. Sto cercando di accettare il mio destino, anche se spesso non è facile, e piuttosto che sfruttare la forza dei pesi come una leva, delle volte quei pesi mi schiacciano, e il forte senso di responsabilità ha addormentato la lava del vulcano che sta dentro di me... Ma non temere il mio sorriso non si spegnerà, non smetterò di avere un atteggiamento positivo, né la disperazione potrà sostarmi accanto, sono sempre quella bimba impetuosa che affronta le paure guardandole negli occhi :P
Sai, non è vero che sono priva di ambizioni, semplicemente le mie sono diverse dalle tue, io non desidero essere nessuno, ma solo me stessa, né fare carriera in qualsivoglia professione...
Forse in un'altra vita. Ma in questa sogno semplicemente di metter su famiglia, ma in modo consapevole e non perché è quello che genericamente la società impone.
Mi manchi tanto


https://www.youtube.com/watch?v=pUR2QxLJRE8

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