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sabato 15 dicembre 2007

Scrivere...


Oggi cerco di scrivere ma niente non mi viene nulla di sensato. L’ispirazione è essenziale per ogni cosa che faccio. Tutto o niente in particolare mi può accendere, non saprei spiegare esattamente come avviene, capita e basta. Molto spesso quando sono in stanza da bagno
oppure tra le lenzuola del mio letto mentre sto per perdermi tra le braccia di Morfeo e subito balzo via a scrivere quello che mi sussurrava la mente.

E’ bello sentirsi ispirati ma quando non lo si è ci si sente vuoti, del resto l’ispirazione è come un attimo fuggente che va saputo saggiamente cogliere e sfruttare.

Avvolte scrivere è uno sfogo altre è un vero diletto, le dita scorrono sulla tastiera come impazzite, oppure è una penna che vibra in un pezzo di carta.

E' strano rileggere le prime poesie, mi viene in mente la mia insegnante quando spiegando un autore faceva la distinzione tra opere iniziali, la maturità… fa ridere ma è proprio così ci si accorge del tempo che passa dal differente modo di esprimersi. Ricordo che le prime poesie erano molto autoironiche, e naturalmente data l’età trattavano principalmente di amore e amicizia. Ora principalmente mi accorgo che mi viene più spontaneo scrivere delle prose brevi, anche se ogni tanto affiora qualche poesiola. Ma racconti non ne ho mai scritto non mi attira. In compenso per puro divertimento ho scritto qualche testo di canzone!

Da un anno scrivo, invece, la mia autobiografia, ma la parte più interessante è la prefazione. Il resto non appare interessante perché sfioro appena gli argomenti quasi se avessi il timore di entrare troppo nel profondo del mio essere e scoprirmi completamente, e io non lo faccio mai.

Forse perché troppo abituata a vivere con una corazza di protezione che più volte ha impedito alla cattiveria di arrivare la dove si è più vulnerabili. Ma ancora perché è più forte di me avere tutto sotto controllo e temo il contrario.

Non penso che mai lo pubblicherei, sarà più una sorta di memoriale per i miei figli, anche se firmerò con uno pseudonimo.

Alcuni cercano di spronarmi e invogliarmi a scrivere ma io so che questo non sarà mai la mia strada lavorativa, anche se il mio insegnante di lettere delle scuole dell’obbligo mi diceva sempre: se riuscissi a correggere i tuoi errori ortografici con la fantasia che ti ritrovi potresti diventare una scrittrice.

La fantasia so che non manca, ma la mia strada è un'altra. Scrivere mi diletta ma niente più.

Mi immagino fra qualche anno con dei figli intenta a produrre i miei prodotti nella tranquillità della mia casa, coinvolgendo anche loro se interessati come ad ogni attività della casa a cui gli abituerò gradualmente nel tempo, dal piegarsi gli indumenti, ad apparecchiare e sparecchiare la tavola, per renderli partecipi e responsabilizzarli contemporaneamente, nella speranza che acquisiscano l’importanza della collaborazione reciproca di ogni singolo componente della famiglia nella quotidianità.

Ecco questo è quello che spero, poi sarà quel che sarà!

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Buona lettura e buon divertimento!